mercoledì 20 ottobre 2010

GIOVENTU' ADELAIDENSE E PRIMO OUTBACK


Prima di iniziare con il resoconto della giornata odierna, 17 ottobre, voglio spendere qualche parola sulla gioventù adelaidense: il sabato sera comincia presto sul lungomare di Glenelg, non si può dire che faccia proprio caldo ma nonostante questo le ragazze girano in abitini scollacciati e succinti calzando infradito e sandali aperti, c'è da dire che si vestono anche parecchio maluccio, ma questo lo avevamo già notato a Sydney. Sfoggiano abitini tipo bambola di pezza, fiorellati e vistosi e si portano dietro accessori quanto mai improbabili; per esempio, il gruppetto che ci ha fatto compagnia ieri sera aveva una testa di cavallo di peluche a tracolla. I ragazzi sembrano non stupirsi più di tanto e anzi sono abbastanza compiti nelle loro felpe e pettinature a schiaffo (oserei dire manrovescio a mano aperta!), mentre sono proprio loro, le ragazze, le vere calamità del sabato sera. Escono con tacchi vertiginosi ma alle 9 sono già tutta scalze con le scarpe in mano senza farsi alcun problema di dove mettono i piedi, urlano strepitano e sono visibilmente alticce (poi dicono degli aborigeni!).
La cosa diventa fastidiosa quando le urla si protraggono fino al mattino sotto le finestre del tuo albergo di lusso,ma lasciamo stare..
Ci alziamo per raggiungere in taxi l'aeroporto con largo anticipo per poter postare le avventure dei giorni scorsi, ma niente da fare, non si riesce ad avere uno straccio di collegamento wireless.


Prendiamo il volo per Alice Springs e quando arriviamo scopriamo che il grosso problema qui sono le mosche. Ti assalgono in stormi e non si fanno problemi a cercare di entrare in ogni orifizio non protetto da vestiti. E' una cosa da perderci la testa.


Ritiriamo il nostro camperino, che nel frattempo, avendo noleggiato con largo anticipo è diventato un camperone e ci avventuriamo, dopo averlo caricato di cibarie per la la lunga autostrada che da Alice Springs ci porterà all'Ayers Rock, o come dicono gli aborigeni Uluru. Come cantava Guccini "lunga e diritta correva la strada" e difatti è tutta dritta, una lingua di asfalto grigio che brilla al sole finalmente senza nuvole dell' outback australiano, lungo i bordi terra rossa in contrasto con cespugli e alberi di un verde intenso e un cielo indaco con 2/3 di luna sempre in vista.


Poco prima del tramonto raggiungiamo un campeggio dove facciamo la nostra prima grigliata e guardiamo la finale di Xfactor Australia, e tutto il mondo è paese..

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